Il vero tesoro sei tu

Dedichiamo la nostra intera vita alla continua ricerca di serenità, credendo che derivi dalla gratificazione per qualcosa che otteniamo o conquistiamo dall’esterno.
Conquiste che, in qualsiasi momento, potrebbero venire a mancare, rendendoci fragili e vulnerabili.
Tutto può andare perduto…se non la parte intrinseca di noi.
Una frase che mi diceva spesso la mia nonna da piccina era: “quello che sei, nessuno può togliertelo mai”.
“Quello che siamo”… vuol dire che fa parte di noi, della nostra pelle, del nostro vissuto(come esperienza), del nostro intimo percorso personale. Prendersi cura della nostra forma interiore ci permette di essere meno in balia del vento esterno.
Ecco perché incappare nell’errore di costruire la nostra identità con mattoni provenienti dall’esterno può renderci particolarmente sensibili: “la materia” di cui siamo fatti non proviene dal nostro “io”, dalla nostra esistenza, ma bensì da un prodotto esterno, che possono essere giudizi, beni materiali, considerazione e approvazione.
Associando la serenità mentale a qualcosa di esterno si crea un circolo vizioso: se mai dovesse venire a mancare, crollerebbe tutto e noi ci sentiremmo svuotati e incapaci, soprattutto, di rimetterci in sesto, in attesa di “buoni mattoni esterni” che ci ri-diano capacità e sostanza.
Ecco che arriva il bello…
Noi non siamo quel muro, la nostra esistenza va al di là, ed ecco perché, strato dopo strato, la nostra “casa interiore” o, come dico sempre ai miei allievi il nostro “tempio”, va costruito dall’interno.
Soprattutto, sai perché?
Perché è nostra responsabilità.
È una nostra scelta a renderci più o meno forti, più o meno capaci.
Siamo noi.
E quindi ti chiedo…
Perché “affidare” agli altri la nostra serenità ma soprattutto la
costruzione del nostro “tempio”?
Il vero tesoro sei tu.
Coltivalo, amati.