Come trasformare i sogni in realtà

C’era una volta Martina detta Marty.
Era la donna che mi abitava. Quella che non sapeva come trasformare i sogni in realtà. Quella che amava lo yoga e stava bene quando lo praticava. Quella che faceva mille cose in attesa che una esprimesse proprio la sua trasformazione.
Non ero consapevole del cambiamento che stava avvenendo gradualmente dentro di me. Accumulavo corsi e conoscenze, mi abbandonavo al mio tappetino, fantasticavo su qualcosa che concretamente non aveva forma.
Lo yoga lavorava sul mio corpo e sulla mia mente, con dolcezza, in profondità.
Mi dava forza. Sempre più forza.
Un po’ alla volta ho iniziato a percepire un senso di equilibrio. La sensazione di essere connessa a me stessa. Imparavo a capire che niente è più importante della possibilità che ci diamo: nessuno può riconoscerci, se prima non siamo proprio noi a riconoscerci.
Martina detta Marty stava prendendo confidenza con quella possibilità: quella di essere e fare. I sogni potevano diventare programmi e poi progetti. A piccoli passi, con dedizione e fiducia. Avrei dato tutta me stessa, per credere nel futuro e vivere il presente.
Ecco, prendevo coscienza che il futuro dipendeva da me. Come la prosecuzione naturale del momento. Dovevo soltanto lasciarmi andare, puntare su Marty. Mettevo finalmente in conto che potevo sbagliare, cadere, provare, rialzarmi. Non siamo gli errori che facciamo, ma quello che diventiamo dopo ogni errore.
E soprattutto mettevo in pista l’idea che non potevo rinunciare a me, a ciò che mi piaceva, a ciò che avrei voluto realizzare.
Allo specchio mi vedevo sorridere di quell’energia che si faceva largo. Volevo essere felice. Felice di osare. Felice di essere dalla mia parte. E felice di dare agli altri quello che lo yoga aveva dato a me.
Per questo ho seguito anche il lungo cammino del mental coaching. Più affinavo il mio percorso, più mi rendevo conto di quale evoluzione si possa compiere.
Così è nata Martyoga coach, che non è soltanto una scelta professionale, un traguardo di competenze, una prova di coraggio. È la mia identità.
Qui e ora. Per essere centrata sul battito, fluire nell’attimo del respiro.